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Ovidio


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autore
brano
 
Apuleio
Della magia, 60
 
originale
 
[60] Omnes hoc, antequam fieret, cognouimus, et potui denuntiatione impedire, nisi scirem mendacium tam stultum potius Aemiliano, qui frustra redimebat, quam mihi, qui merito contemnebam, obfuturum. uolui et Aemilianum damno adfici et Crassum testimonii sui dedecore prostitui. ceterum nudiustertius haudquaquam occulta res acta est in Rufini cuiusdam domo, de quo mox dicam, intercessoribus et deprecatoribus ipso Rufino et Calpurniano. quod eo libentius Rufinus perfecit, quod erat certus ad uxorem suam, cuius stupra sciens dissimulat, non minimam partem praemii eius Crassum relaturum. uidi te quoque, Maxime, coitionem aduersum me et coniurationem eorum pro tua sapientia suspicatum, simul libellus ille prolatus est, totam rem uultu aspernantem. denique quamquam sunt [in]solita audacia et importuna impudentia praediti tamen testimonio Crassi, cuius oboluisse faecem uidebant, -- nec ipsi ausi sunt perlegere nec quicquam eo niti. uerum ego ista propterea commemoraui, non quod pinnarum formidines et fuliginis maculam te praesertim iudice timerem, sed ut ne impunitum foret [Crasso], crassum quod Aemiliano, homini rustico, fumum uendidit.
 
traduzione
 
Tutti conoscevano l'affare, prima che fosse concluso, e denunziandolo avrei potuto impedire quel mendacio, se non sapevo che una menzogna cos? stolta avrebbe nociuto a Emiliano che inutilmente la comperava e non a me che meritamente la disprezzavo. Questo io volevo: che Emiliano perdesse il suo denaro, e Crasso si prostituisse con la vergogna della sua testimonianza. Ieri l'altro, senza il minimo segreto, la cosa fu negoziata in casa di un certo Rufino, per le intercessioni e le insistenze dello stesso Rufino e di Calpurniano. E Rufino lo faceva tanto pi? volentieri in quanto era certo che buona parte del premio sarebbe toccata alla propria moglie, di cui, bench? avvertito, finge di ignorare gli adulteri. Ho visto, Massimo, che tu sospettando nella tua chiaroveggenza l'intesa e la congiura loro contro di me, appena presentato il libello, mostravi nel volto il disgusto per tutta quella faccenda. E infine, nonostante la loro non comune audacia e la intollerabile impudenza, neppure essi osarono leggere sino in fondo n? validamente adoperare quella testimonianza di cui sentivano il puzzo di feccia. Queste cose ho voluto ricordare non perch? dinanzi a un giudice come te temessi gli spauracchi delle penne e le macchie di fuliggine, ma perch? Crasso non avesse impunemente venduto del fumo a quel rozzo campagnolo di Emiliano.
 

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